Pause.

Pause.

È indubbiamente arrivata l’ora di una pausa.

L’altro giorno facendo due conti con il buon Nico Polidori (guardatevi il suo portfolio va là, che merita) ci siamo accorti che con questo scherzetto del covid è quasi un anno e mezzo che non ci fermiamo più… e dire che anche prima non scherzavamo nulla, eh.

È staro un periodo lungo, intenso, strano, a tratti immerso da una nebbia da non scorgerci più l’immediato futuro. Un tempo in cui ho lavorato un po’ per il pane e un po’ tanto per il prossimo futuro, mettendo nero su bianco alcuni prodotti per la comunicazione e alcune strategie su cui ci piacerebbe lavorare… e a unire un po’ di puntini sparsi per il percorso, che non guasta mai. Investire sul futuro è un lavoro che fa stare tesi, perché il risultato possibile ce l’hai tu in testa e chi si fida di ciò che pensi. È un lavoro logorante nel pensiero che ciò che stai elucubrando potrebbe anche non funzionare, per dire.

Ma forse siamo stati bravi (ovvio, non sono da solo) o forse fortunati e questo investimento ora sta cominciando a tornare. Siamo pochi ma giusti e con le idee chiare, ma… io davvero ora non ne ho più. Gli interessi di questa annata complicata (non solo al lavoro) si sono fatti sentire tutti d’un colpo e mi sono venuti addosso come un lottatore di wrestling oversize. M’ha preso così forte che quasi non sono riuscito a godermi i bei lavori fatti ultimamente.

Non mi capita spesso di andare al tappeto ma vedi che a volte le cose campate in aria ti vengono in aiuto e questa volta a soccorrermi c’è un viaggio in terra francese, verso Bordeaux, con la scusa di accompagnare mia figlia Agata dalla sua gemella d’oltralpe, faccio bagaglio e mi macino un po’ di chilometri on the road. L’obiettivo è quello di riposarmi, di raccogliere nuovi stimoli, riordinare le idee e andare a trovare, tra qui e là, alcuni amici che non abbraccio da troppo tempo.

Quindi dal 9 al 15 luglio non risponderò alle mail, ai WU e al telefono. Voi scrivetemi, io leggerò (forse) ma vi risponderò dopo, con calma. Non andrò con un vecchio land rover del ’59, ma il mezzo rende bene il mood: con calma e dappertutto.

PAUSE.

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