Inoki.

C’è stato un tempo in cui per vedere programmi tv d’oltreoceano ci si doveva affidare a improbabili reti regionali a 32 bit che trasmettevano show ripresi -pare oggi- con le telecamere di sicurezza tanto erano imprecise e fuori registro. Poi italia 1 vide il potenziale di quello strano circo e con Dan Peterson numero uno, sparò tutto in prime time. Lì conobbi il catch giapponese con dei lottatori acrobati incredibili dai nomi impronunciabili, tra loro c’era Antonio Inoki, un gentleman in mezzo ad una marmaglia di occhi a mandorla e improbabili cattivi: Abdullah the butcher, Baba, Andrè the Giant, Hulk Cogan e naturalmente Tiger Mask. O erano brutti, o erano maràgli o entrambe le cose, con i loro mutandoni fiammeggianti e le maschere che univano sacro e profano senza nessun ritegno. Ma Inoki, no. Capello moderatamente rockabilly, slippone e stivale nero, un mento infinito e portamento da vendere. Un gentleman che non ebbe timore a confrontarsi con Cassius Clay, per dire. Il catch aveva un decoro, un rigore, una tecnica ed uno stile che il wrestling americano ha ovviamente dimenticato, ma tant’è. Se siete curiosi, youtube ha un sacco di materiale.

Dai!

DAI! VOTA PER ME, SO FARE COSE.

Mi sono immaginato la campagna elettorale definitiva. Senza soggetto, senza identità, senza proposte. Ci sono solo un’esortazione basica (dai!) e un’affermazione vacua (so fare cose). A Breve pubblicherò la risposta dell’elettore che vorrei… perché diciamocelo…. non basta più il voto come risposta a questa partitica senza decoro.

Un po’ di riposo.

Doveva essere dal 9 al 19, ma poi una serie di necessità mi hanno riportato alla consolle (quel che giusto è giusto) che poi non sono tanto i giorni quanto la qualità del riposo. Allora sapete che c’è? Mi prendo altri 5 giorni. “Non strappatevi i capelli, torneremo dopo una breve pausa” (cit.) Ci aggiorniamo, si? Tranquilli, stiamo lavorando per voi, tante news in arrivo.

Saarinen

Il 20 agosto 1972, al 2° Gran Premio di Pesaro Mobili, di fronte a oltre 40.000 spettatori locali, Jarno Saarinen riuscì a vincere con la Benelli sia nella classe 350 che nella classe 500, in una giornata che rimase nel cuore di tutti i tifosi del leoncino e di questo pilota sempre accompagnato sui circuiti dalla compagna Soili. Jarno venne a mancare l’anno successivo insieme ad un altro “grande”: Renzo Pasolini durante un tragico incidente durante il Gran Premio di Monza.

Quest’anno, il motoclub Tonino Benelli di Pesaro e la Benelli QJ, durante il Benelli Week (12/18 settembre 2022) renderà omaggio a questa figura “romantica” del moticiclismo.

Questo è il poster in preview (presto disponibile) che ho disegnato per l’occasione. Pesaro ha dato i natali a uomini che hanno fatto letteralmente la storia del motociclismo, disegnando e costruendo dei “ferri” veramente importanti e la Benelli 500 GP è sicuramente uno di quelli e non potevo certo perdermi questa occasione di rappresentare a mio modo questo straordinario binomio Jarno + Benelli.

L’unico modo per entrare al Marconi.

Esatto, l’unico modo per entrare al Marconi era per disegnare una t-shirt graphic. Mi hanno cercato loro, un paio d’anni fa, prima del grande casino, volevano una grafica per la felpa d’Istituto, et voilà, eccola qui.

A proposito, devo ancora avere la mia!