Il peso delle idee.

Il peso delle idee.

E’ incredibile. Le idee e la capacità di svilupparle hanno reso unico questo Paese nel mondo. Non da oggi. Da sempre. Eppure, oggi, nella vita di tutti i giorni è impensabile vivere di pura creatività.

Vivere della capacità di pensare cose nuove non è cosa facile. Occorre assimilare una tecnica per dare una forma alle idee? Si. Ma le due cose non sono obbligatoriamente connesse.

Un’idea deve avere una forma leggibile agli altri, dev’essere un pensiero tradotto. Giusto. Ma il punto è: quanto vale riuscire a fermare un concetto? Quanto vale dare a quel soffio il giusto peso e prendersi la briga di raccontarlo? Quanto vale un’idea quando diventa uno strumento per raccontare e vendere per conto di un cliente?

La creatività, ingiustamente relegata al mondo degli “artisti” è un campo fertilizzato da input in cui crescono giovani idee. Quelle ascoltate, quelle scartate, quelle già viste. Quelle idee, quei nuovi pensieri incompiuti, risultato di migliaia di input raccolti per pura curiosità e buttate fuori perchè divenute troppo ingombranti per starsene sole in testa. Quelle imbastiture che hanno bisogno di un confronto en plen air, sono fondamentali per sostenere che c’è un futuro ancora tutto da disegnare. A prescindere che vadano nel porto di un progetto o no. Lo capite ora il peso delle idee?

Bene. Allora imparate ad ascoltare e rispettare chi convive con questa forza interna, che ha bisogno di esplodere tutti i grilli che ha dentro e occhio, potrebbe essere un bimbo troppo vivace, una ragazza troppo silenziosa o un uomo arrabbiato perchè nessuno ancora gli ha prestato il giusto ascolto.

Alle idee va dato il giusto peso che è quello dell’ascolto, che va ben oltre alla capacità di vedere la loro forma finale.

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