Per dirvi che poteva andare meglio, ma che poteva andare anche molto peggio. Per dirvi grazie e per dirvi di tenere sempre il rock and roll appàlla. È stato un anno intenso, strano, lungo, doloroso a tratti e sorprendente, sempre. Un anno che ci ha messo di fronte a tutti i nostri limiti e pure alle nostre capacità. Ne usciremo migliori? Non lo so. Ne usciremo più forti? Forse, ma la speranza e di uscirne cambiati, motivati e più appassionati. Buon ventiventuno, così umilmente, toccando ferro per non sbagliare, che ancora ci sono 20 giorni… e vuoi mai!
Ah. Ne volete uno? 50 pezzi. 15 già andati. In via urbino n.8, a Pesaro.
Oh! Magari in queste vacanze forzate in casa vi viene voglia di dare un tocco di personalità in più alla vostra casa o al vostro garage, allo studio, al laboratorio o all’officina. Ecco allora un po’ di proposte di poster in tre formati: 35 x 50, 50 x 70 o 70 x 100. Ogni “pezzo” è dedicato a uno o più mezzi “storici” con o senza ruote. Mi sto organizzando per un e-commerce ma c’ho i miei tempi. Se vi piacciono, fatemi sapere.
Il 35 x 50 cm costa 10,00 €
Il 50 x 70 cm costa 15,00 €
il 70 x 100 cm costa 25,00 €
+ 7,00 € per la spedizione
pagate con paypal, poste pay o satispay e passa la paura.
Nel casino di queste settimane dense di progetti che riaffiorano, si incrociano, si sovrappongono mi ero completamente dimenticato di pubblicare questa illustrazione vettoriale dedicata ai 10 anni di Far Impresa Edile. Ovviamente la scelta del furgone “pimpato” è stata definita perchè il soggetto somigliasse al Far, che dell’impresa è capo e lavoratore. Il ford transit 1971supervan è un esperimento di cui potete leggere qui, la base è un transit del ’64, se non ricordo male, con la giunta di un V8 di una GT40. Io ci ho aggiunto un po’ di colore, un po’ di adesivi e una tavola da surf. Questo disegno entrerà a far parte del progetto “garage73” di cui avete già intravisto qualcosa, ma insomma, non posso dirvi sempre tutto tutto.
La buona notizia? Abbiamo fatto anche le t-shirt. La cattiva Ne sono rimaste 5.
The Blues Brothers, una pellicola del 1980 vista per la prima volta da bambino al cinema Ducale di Urbino. Uno di quei rari film che ti offre qualcosa ad ogni età da cui lo osservi. John Belushi e Dan Arkroyd, una coppia dello spettacolo, una miscela perfetta nella tradizione delle coppie di cui non capisci mai bene chi è la spalla di chi. I co-protagonisti del film? Una lista di musicisti e guest stars da mettere paura a qualsiasi mega produzione hollywoodiana. Un film che somiglia alla storia che racconta. L’incrocio di stili e l’ironia di una comicità all’americana che ci manca davvero? La cometa Belushi? Una storia di rivincita e talento da spaccare i cuori, seppur politicamente scorretta nei modi. Il fenomeno dei fratelli Blues nato ben prima del film? La dodge monaco “modificata” della polizia targata BDR 529 ILL scambiata con la “Cady”? I ray-ban più venduti della storia? Un film che oggi è anche storia del costume, della musica e della grafica anni 80. C’è da perdersi.
Insomma. Non se ne viene fuori e come sempre accade per i propri miti (e questa storia mito lo è) riuscire a mettere su carta qualcosa di sensato non è facile. Nel progetto Garage73 non poteva mancare la Dodge Monaco della Polizia che da simbolo del massimo machismo americano diventa, divelte le sirene e strappati gli stemmi, il simbolo della purezza della missione, della rivolta, della vera giusta causa e della disobbedienza quando necessaria.
Allora ho voluto ritrarla così. Fuori dal carcere di Joliet, in attesa che i Fratelli Blues si ricongiungano, all’inizio di un poema epico cavalleresco in salsa blues. Non potevo non lanciare questo poster sui BB proprio oggi, una calda domenica di agosto in cui a Pesaro, in piazza del Popolo, proietteranno il film in versione rimasterizzata e integrale, con intervista in diretta da Los Angeles, con John Landis, regista di questa pellicola ed altre mitiche. Credo sia la 200esima volta che lo rivedo, per dire.
Non sarà l’unico poster in cui tratterò il tema, sia chiaro. È un film troppo ricco per non ricavarne almeno un trittico. Questo poster sarà disponibile in formato 35×50, 50×70, 70×100 e 100×140.
Eccoci qua, chiudiamo con un anteprima del set di 10 poster per il progetto Garage73. Un omaggio ad una serie di mezzi mitici, ritratti come lord inglesi: la mini, il ford pick up, l’honda monkey, il volvone 240, il land rover, la dodge monaco, il suzukino, lo scout harvest e il mitico beetle. Spero vi piacciano, da settembre saranno disponibili su ordinazione in formato 35×50, 50×70 o 70×100 e in autunno, ad essere bravi bravi, disponibili anche nel nuovo store (non cercatelo, è in allestimento).
È una delle auto mitiche della mia infanzia. Un po’ perchè questo fascino nipponico in salsa USA mi incuriosì da subito, come una jeep “dei film” ma più bella, più curata, più urban. Poi perchè il buon Riccardo Panareo la usò (nella versione rosso bordeaux con tetto bianco) per andare nel deserto in solitaria e per venirci a trovare su in collina, quando altri mezzi non avrebbero potuto farcela. Oggi è un oggetto di culto tra gli estimatori – e ci mancherebbe – perchè come tutte le cose fatte bene, con l’età acquisisce valore. Così per il mio 47esimo compleanno ho trovato la scusa per disegnarla. Come me e molti in area ’70 il toyota è usato, ma ancora buono!
Continua la quarantena e continuo a riaprire vecchi files a cui cerco di dare una rinfrescatina. 6 frames che inquadrano 6 momenti ben precisi. Il carretto americano dell’hotmilk garage. Non l’avevo e quindi lo disegnai, un oggetto mitico visto solo nei film americani, l’inizio della carriera di un wheeler in salsa USA. Bellissimo. La boccetta della salsa piccante di ElectricaSalsa, un progetto che non ce la fece, dedicato almondo delle icone che comunque ho continuato a disegnare, per fortuna. Il triciclo, l’inizio in salsa Bella Italia. Il giglio Chil disegnato per gli scout del c.n.g.e.i. a rappresentare il gruppo di comunicazione che rivoluzionò per un periodo la comuniczione cartacea dell’associazione. Il plurilame di zerokw, il primo tentativo di agenzia. Anche qui il succo è rimasto. In ultimo la Camaro dell’Hotmilk Garage, la stampammo sulle shopper per comunicare il prossimo trasloco. Uno dei tanti, non l’ultimo. Il prossimo, non appena questa quarantena si concluderà.