Bye Bye Mr. Block.

Mister Ken Block #43 è uno che non ha mai smesso di giocare con le macchinine. A dire il vero con qualsiasi cosa con un motore ignorante e delle ruote. Indimenticabili le sue imprese video (Gymkhana Files) con dei mezzi paura, tra i quali la super-mustang del 1965, una belva dalla mostruosa potenza di 1.400 CV e 1.700 Nm di coppia massima domati dall’officina Hoonigan per giocare al gioco di “andaresempreunpooltre”. Purtroppo questa volta è andata male, forse ha vinto il limite… ma poteva andare diversamente?

Who?

Quanti personaggi saranno morti nelle 264 puntate di “Murder, She wrote?” alla comparsa di Mrs. Angela Lansbury nei panni dell’inimitabile Jessica B. Fletcher? Chi di voi non ha pensato che oggettivamente la signora Fletcher portasse almeno un pochino di sfiga alle persone che passavano per Cabot Cove? Si può -dato questo- davvero immaginare che il personaggio interpretato magistralmente dalla Lansbury possa semplicemente morire? Chi poteva uccidere Jessica Fletcher se non la stessa Lansbury lasciando alla sua veneranda età questo triste mondo?

A parte gli scherzi credo che la Mrs. Angela sia stata l’interprete perfetta di questa incredibile serie nel rispettare gli stilemi del giallo all’inglese con quella spolverata di crime americano che non guasta mai. Ironica, magnetica, equilibrata e simpatica… nonostante il numero di morti da guerra civile.

Si scherza, eh, ma sono convinto che questa maglietta Miss Lansbury se la sarebbe pure messa.

The Beach Girl

Allora, il gioco è questo. Entrare in un mondo di un altro continente e di un’altra era immaginando situazioni che forse non sono mai neppure esistite, ma del resto la favola è bello raccontarsela e raccontarsela bene. Tante tavole vuol dire tanti amici, bikini, birre e spensieratezza; una palette di colori che remixa le t-shirt hawaiane di Magnum P.I. e le grafiche sunset + neon anni 80 che è tutta un programma; una vecchia ford country squire parcheggiata che vuol dire “fòttesega” della fretta e dei confort moderni, insomma: spazio, lentezza e tanto romanticismo in ferro e finta radica, ma vuoi mettere? Nel nostro Garage73 non poteva mancare.