Doveva succedere e succederà. Domenica e Lunedì la mia compagna ed io cammineremo con la crew di Va’Sentiero, un gruppo di persone straordinarie che sta realizzando un progetto che mischia innovazione progettuale, territorio e sostenibilità. Un progetto che è fatto di curiosità, relazioni, creatività e contenuti, conditi da una voglia di raccontare lo straordinario valore che passa nella spina dorsale d’Italia: Le Alpi e gli Appennini. Li ho conosciuti a Borgo Pace grazie ai ragazzi di Happennino e ora proverò a capire meglio cosa c’è dietro a questo progetto bellissimo e folle. non basterà un giorno, ma si sa… da cosa nasce cosa.
La settimana successiva sarò nel triangolo Borgo Pace, Lamoli, Peglio proprio con i ragazzi di Happennino ad ascoltare le voci del territorio per capire come sviluppare un ambito su cui sto investendo fortemente e cioè la comunicazione del territorio, uno dei nostri maggiori valori praticamente dimenticato dalle istituzioni locali, come dico spesso non basta conoscere, bisogna saper raccontare.
The Blues Brothers, una pellicola del 1980 vista per la prima volta da bambino al cinema Ducale di Urbino. Uno di quei rari film che ti offre qualcosa ad ogni età da cui lo osservi. John Belushi e Dan Arkroyd, una coppia dello spettacolo, una miscela perfetta nella tradizione delle coppie di cui non capisci mai bene chi è la spalla di chi. I co-protagonisti del film? Una lista di musicisti e guest stars da mettere paura a qualsiasi mega produzione hollywoodiana. Un film che somiglia alla storia che racconta. L’incrocio di stili e l’ironia di una comicità all’americana che ci manca davvero? La cometa Belushi? Una storia di rivincita e talento da spaccare i cuori, seppur politicamente scorretta nei modi. Il fenomeno dei fratelli Blues nato ben prima del film? La dodge monaco “modificata” della polizia targata BDR 529 ILL scambiata con la “Cady”? I ray-ban più venduti della storia? Un film che oggi è anche storia del costume, della musica e della grafica anni 80. C’è da perdersi.
Insomma. Non se ne viene fuori e come sempre accade per i propri miti (e questa storia mito lo è) riuscire a mettere su carta qualcosa di sensato non è facile. Nel progetto Garage73 non poteva mancare la Dodge Monaco della Polizia che da simbolo del massimo machismo americano diventa, divelte le sirene e strappati gli stemmi, il simbolo della purezza della missione, della rivolta, della vera giusta causa e della disobbedienza quando necessaria.
Allora ho voluto ritrarla così. Fuori dal carcere di Joliet, in attesa che i Fratelli Blues si ricongiungano, all’inizio di un poema epico cavalleresco in salsa blues. Non potevo non lanciare questo poster sui BB proprio oggi, una calda domenica di agosto in cui a Pesaro, in piazza del Popolo, proietteranno il film in versione rimasterizzata e integrale, con intervista in diretta da Los Angeles, con John Landis, regista di questa pellicola ed altre mitiche. Credo sia la 200esima volta che lo rivedo, per dire.
Non sarà l’unico poster in cui tratterò il tema, sia chiaro. È un film troppo ricco per non ricavarne almeno un trittico. Questo poster sarà disponibile in formato 35×50, 50×70, 70×100 e 100×140.
Eccoci qua, chiudiamo con un anteprima del set di 10 poster per il progetto Garage73. Un omaggio ad una serie di mezzi mitici, ritratti come lord inglesi: la mini, il ford pick up, l’honda monkey, il volvone 240, il land rover, la dodge monaco, il suzukino, lo scout harvest e il mitico beetle. Spero vi piacciano, da settembre saranno disponibili su ordinazione in formato 35×50, 50×70 o 70×100 e in autunno, ad essere bravi bravi, disponibili anche nel nuovo store (non cercatelo, è in allestimento).
Un attimo di pausa per riposarsi, mettere a posto due progetti per l’autunno (le t-shirt della Rookie Farm inc. e i poster di GARAGE73) e per incontrare un po’ di bella gente. Dai, su! Che ho delle birre in sospeso.